Accesso ai servizi



Murales


In questa sezione sono caricate le foto con la descrizione di tutti i Murales presenti ad Ussaramanna e disegnati da diversi artisti.

Artista Dante Atzori
ARCADAS
Il murale rappresenta un'istantanea di circa un secolo fa. Cosi, infatti, si presentava questa via, caratterizzata dalla presenza di tre archi (ARCADAS) la cui funzione è ancora oggetto di discussione fra i più vecchi. Una voce accomuna tutti e cioè quella riguardante i due centrali sui quali era adagiato un tavolato che permetteva di passare da un'abitazione a quella dirimpetto senza dover scendere per strada. Va da se che si trattava di uno stesso proprietario. Oltre a questa "comodità" avevano senz'altro la funzione di contrafforte. Questa via era molto importante al tempo perché erano presenti alcune botteghe, la farmacia e persino il mulino ad acqua.


MONUMENTO AI CADUTI
Il murale rappresenta la tragedia umana che ogni guerra porta con se, dalla distruzione delle cose, degli affetti, della cultura e dell'ambiente. La disperazione della vecchina, per aver perso tutto, è drammaticamente sottolineata dai colori freddi e tristi del paesaggio. I due bambini, che rappresentano la rinascita dopo la catastrofe, fuggono da questo scempio e si dirigono felici verso la PACE, rappresentata dall'ulivo, verso una nuova VITA, rappresentata dall'acqua e verso la SPERANZA, rappresentata dalla luce.

CASA CAMPIDANESE
Nel murale è rappresentata la classica casa campidanese di alcuni decenni fa ma ancora presente dove la preservazione ha goduto di lungimiranza e sensibilità storica. L'ampio portone permetteva al carro trainato da buoi o altri animali da tiro di accedere al cortile (a impedrau) in cui era presente l'immancabile pozzo. Nel cortile alcuni animali domestici (polli, maiale ecc) venivano tenuti a razzolare e utilizzati per il sostentamento alimentare della famiglia. Alcuni spazi erano destinati alle incombenze del lavoro prevalentemente contadino come legnaia, pollaio ma anche per rimessaggio e stalle. Tramite il loggiato ad archi si accedeva all'abitazione vera e propria, in genere costruita con mattoni di fango e paglia. II tetto era costituito da travi in legno, (non sempre lineari) su cui poggiava la cannicciata che doveva sostenere le tegole in cotto.

NELLE TUE MANI
Questo murale, di drammatica attualità (purtroppo), vuole testimoniare la superficialità ma anche l'arroganza dell'uomo nell'imporre alla Natura sistematiche distruzioni, devastazioni, inquinamento e utilizzo insensato del suolo. Per via del momentaneo e pseudo beneficio che ne ricava, continua ottusamente a operare uno scempio incontrollato del nostro pianeta. Nel murale è evidente il silenzioso grido di dolore che la Natura rivolge all'uomo per salvare entrambi da un sicuro disastro.

LA VECCHINA
Questo mini-murale è intitolato "La curiosità". Vedendo l'espressività del soggetto, non c'è granché da aggiungere. Rappresenta le vicissitudini di taluni personaggi del paese che, in mancanza di supporti mediatici, amavano arricchire le proprie conoscenze ascoltando, osservando e spettegolando con le comari d'occasione, spesso anche con notevoli dosi di creativita.

LE API INSEGNANO
Nel murale vediamo contrapposti un ambiente naturale e sano ad uno antropizzato e inquinato. Quale scegliere? Le api non hanno dubbi. Purtroppo l'uomo si! La sua sordità/miopia continua ad ignorare i segnali vitali che quest'insetti ci stanno comunicando da tempo. Ignoranza e arroganza hanno destabilizzato gli equilibri del nostro pianeta. Bisogna assolutamente riconsiderare l'importanza delle api, anche e soprattutto perché, senza di loro, dopo 4 anni l'uomo non avrebbe di che esistere.


Artista Lorenzo Muntoni
MATTONI CRUDI
Il murales rappresenta la fabbricazione di mattoni crudi e la produzione di paglia nell'aia usata nell'impasto dell'argilla.
AGROPASTORALE
Il murales rappresenta una scena agro pastorale in cui sono state inserite molte tipologie di erbe spontanee del territorio.


Artista Fabio Figus

MARIA LAI
Il murales è un omaggio alla grandissima artista sarda rappresentata mentre maneggia dei fili che sono i protagonisti della sua produzione artistica costruita di intrecci e tessiture che che richiama l arte tessile sarda (le cui trame sono rappresentate ai lati della composizione).
Anche il motivo di intrecci sullo sfondo ha uno scopo evocativo e nella mia personale visione rappresenta anche gli incontri e gli scambi di cultura che l'isola ha guadagnato grazie all'artista.

SAN LORENZO
Si presenta come una composizione delle figure più "iconiche" simboleggianti il paese e rappresenta il legame tra generazioni dovuto al culto di San Lorenzo, che è riuscito a tenersi vivo e sentito anche nelle fasce di età più giovani oltre che in quelle più anziane.
L'opera testimonia anche la tradizione contadina e il valore delle erbe spontanee all'interno della tradizione comunitaria di Ussaramanna.


Artista Gisella Mura
SAN LORENZO
Una rappresentazione in stile gotico-bizantino che riprende lo stile delle icone medievali in chiave contemporanea. Ai lati in un cielo notturno di stelle cadenti i puttini reggono delle pergamene in cui sono scritti "Is coggius" dedicati al Santo in sardo. Il santo si erge in mezzo alla composizione con la veste rossa decorata in oro (che riprende quella della statua presente all'interno della chiesa), è giovane e forte (il culto vuole che sia morto in giovinezza), in mano tiene gli attributi della sua iconografia: la graticola su cui fu bruciato e la palma del martirio; circondato dai rami di ulivo (tipicità del territorio di Ussaramanna), nello sfondo la chiesa a lui dedicata e la teca con cui viene portato in processione dalla comunità, al centro un sole luminoso con il monogramma antico di cristo, a rappresentare la luce divina che irradia la vita ed il culto del Santo.

ELEONORA D'ARBOREA
Eleonora d'Arborea, regina-giudicessa del regno d' Arbaree si erge in tutta la sua regalità (l'abito riprende quello della statua medievale presente nella Chiesa a San Gavino monreale), in mano tiene la spada e la carta dei logu (simbolo del suo regno) in cui sono scritti gli articoli di legge dedicati agli incendi. Ai suoi piedi due cavalieri in ginocchio in armatura medievale, con due scudi: su uno lo stemma del regno di Aragona, sull'altro gli stemmi dei quattro giudicati sardi, a ricordare l'unificazione della Sardegna sotto il suo regno e il Suo riconoscimento come potenza politica a livello europeo e per aver scongiurato la dominazione spagnola. Alle spalle una scena che rappresenta "sa batalla de Seddori" a ricordo del momento (30 giugno 1409) in cui la Sardegna cadde in mano aragonese e si persero i giudicati. Sullo sfondo i due castelli zonali che frequentò Eleonora (Monreale e las plassas). Al centro lo stemma con l'albero, emblema del giudicato.
JANAS
Le janas dell'iperico: In una composizione di stampo magico-pagano-cristiano, un'opera dedicata al fiore di San Giovanni l'iperico, una pianta medicinale con propietà curative, che tutt'ora viene utilizzata, ed anche in passato nella medicina tradizionale naturale. La composizione è formata da tre personaggi femminili, una giovane, una bambina ed un'anziana a simboleggiare il passaggio di queste conoscenze di generazione in generazione, che evocano le fate ed il lato magico di questa erba spontanea. Sullo sfondo il sole e la terra in posizione di soltizio e la data a ricordare quando il fiore deve essere colto. I tre personaggi sono circondati da fiori di iperico che si trasformano nell'olio rosso dalle proprietà curative.